Il governo: entro luglio il piano per evitare che i cantieri si fermino a causa dei prezzi. Volano luce (+12%) e gas (+21%)Un decreto da approvare entro la fine di luglio per tamponare una situazione che sta diventando sempre più esplosiva. Il governo scende in campo per tutelare le imprese dalla fiammata dei costi delle materie prime, una corsa che sembra impazzita e può far deragliare la ripresa. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sta limando il testo del provvedimento anti-speculazione, discutendone assieme alle parti sociali.
L’intervento riguarderà l’edilizia che, al pari dell’industria, lamenta le difficoltà maggiori. Il primo problema riguarda la scarsità dei materiali, considerato un elemento «transitorio» dagli uomini del Mims. Il secondo tocca l’aumento dei prezzi, e il decreto dovrebbe prevedere una compensazione in caso di incrementi attorno al 10% degli approvvigionamenti. Già nel 2009, ricorda chi ha in mano il dossier, è stata adottata una misura analoga: anche allora, «come rimbalzo dopo la crisi, si era verificato lo stesso fenomeno».
In questi giorni si lavora sui dettagli, a partire da chi, tra le stazioni appaltanti o un fondo dello Stato, dovrebbe caricarsi l’onere di compensare le perdite subite dalle aziende. «È un tema complesso, sia sul piano giuridico sia su quello finanziario. Ma il problema esiste: lo stiamo analizzando per affrontarlo», ragionano fonti del ministero guidato da Enrico Giovannini, deciso a scongiurare il rischio, evocato dall’ad di Webuild Pietro Salini, «che si fermino cantieri proprio nel momento in cui i cantieri devono essere avviati».
Anche dall’Ance arriva una forte spinta a muoversi rapidamente, perché si tratta della «principale emergenza che sta affrontando il settore delle costruzioni in questi mesi». Il presidente Gabriele Buia scandisce i valori che erano inimmaginabili fino a poco fa: aumenti del 150% per l’acciaio tondo per il cemento armato, del +129% per il polietilene, attorno al 30% per il rame. «Oggi le imprese lavorano sottocosto – è la denuncia di Buia – ed è quindi necessario adottare misure eccezionali, concrete e immediate» per evitare di sprecare l’occasione irripetibile del Recovery.
Dietro l’angolo già si intravvede un altro ostacolo, che riguarda i prezzi dell’energia. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, prevede «una stangata sulle bollette di elettricità e gas dal primo luglio». Secondo l’analista quando l’Arera, nei prossimi giorni, aggiornerà le tariffe, la luce subirà «un aumento del 12%» che vola fino al «21% per il gas. Sono entrambi balzi record mai visti in passato» dice.
Alla base del rincaro «c’è una minore produzione da fonti rinnovabili, il che spinge proprio sulla domanda di gas delle centrali elettriche, mentre l’offerta ha problemi per basse scorte dallo scorso inverno e per riduzioni dalla Russia e dalla Norvegia». Sullo sfondo, «a favorire aspettative rialziste, c’è il prezzo del petrolio anche questo tornato a 75 dollari per barile, contro una media di 42 dollari nel 2020 – prosegue – mentre le aspettative, complice anche una finanza internazionale molto euforica, sono di ulteriori rialzi».
Thanks for sharing. I read many of your blog posts, cool, your blog is very good. https://www.binance.com/it/register?ref=RQUR4BEO