Come volevasi dimostrare, avevamo previsto anche questo noi di USPL. Microchip sottopelle: ed in Svezia è (quasi) una moda (anche per i vaccini covid). Una sorprendente percentuale di svedesi si è fatta impiantare un microchip sottocutaneo da usare come carta di credito, chiave elettronica e via dicendo.
Noi lo avevamo detto che lo avrebbero fatto, e così infatti è stato.
Addio portafogli, chiavi elettroniche e carte di credito: migliaia di persone in Svezia hanno inserito sottopelle un dispositivo contactless, un microchip che utilizzano per pagare la spesa, le bollette e aprire la porta di casa. (Continua dopo la foto)
Il sito The Conversation riporta che sono almeno 3.500 gli svedesi che hanno scelto di fare questa operazione. Come si spiega il fenomeno? Secondo gli esperti è un riflesso dell’articolata scena culturale svedese, strettamente connessa al biohacking.
Si stanno diffondendo sempre di più in Svezia i microchip sottocutanei, impiantati sotto pelle. Si tratta di un microscopico hardware che fornisce i nostri dati, cartella clinica compresa con l’eventuale vaccino anticovid. I favorevoli aumentano di numero in Svezia sarebbero più di sei mila le persone che se lo sono fatto impiantare. I fautori di questo microchip vanno aumentando sarebbero diverse migliaia.
HACKER DEL FUTURO. I biohacker sono biologi, spesso dilettanti, che conducono esperimenti in biomedicina al di fuori delle istituzioni tradizionali come università , aziende mediche e altri ambienti scientifici ufficiali.
Come gli hacker si inseriscono nelle reti dei computer modificandole, i biohacker modificano qualsiasi materiale biologico in circolazione, inclusi gli umani.
In questa cultura ci sono mode e tendenze diverse, nicchie e sottonicchie. Una di queste è quella dei transumanisti: informatici che scelgono di intervenire direttamente sul corpo umano superando, dove possibile, i suoi confini biologici.
Solo così, dicono, gli esseri umani saranno in grado di competere con l’intelligenza artificiale in futuro. La cultura biohacking svedese appartiene tendenzialmente a questo movimento e a sottogruppi come i “grinder”, che hanno scelto di replicare sull’uomo l’uso dei microchip già utilizzati da decenni per tracciare animali e pacchi.
DIGITAL FIRST. Perché questa moda ha preso piede in Svezia più che altrove? Secondo i sociologi, gli abitanti di questo Paese hanno molta fiducia in ciò che è digitale e credono profondamente nel potenziale positivo della tecnologia, più di altre culture.
Negli ultimi due decenni il governo ha investito molto in infrastrutture tecnologiche e l’economia svedese oggi è in gran parte basata sull’esportazione digitale, sui servizi digitali e sulle innovazioni tecnologiche. Società di rilievo, come Skype e Spotify, ad esempio, sono state fondate in Svezia. Tutto questo ha fortemente influenzato la cultura svedese rendendola più aperta alle sperimentazioni, anche a quelle più originali e per certi aspetti al limite della fantascienza.
La dittatura dell’intelligenza artificiale
Secondo Elon Musk lo sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale potrebbe portare alla distruzione del mondo così come lo conosciamo.
I timori di Elon Musk verso uno sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale sono noti da tempo e nel documentario Do you trust this computer diretto da Chris Paine il fondatore di Tesla e SpaceX traccia uno scenario davvero inquietante.
Musk teme l’avvento di un’AI formata da milioni di computer interconnessi tra loro, in grado di conoscere ogni dettaglio della vita di ciascun essere umano e di fare miliardi di calcoli in frazioni di secondo.
Questo sistema informatico potrebbe controllare (o prendere il controllo?) dell’economia mondiale, delle risorse e delle armi. E, cosa peggiore di tutte, sarebbe praticamente immortale.
INARRESTABILE. «Stiamo sviluppando superintelligenze digitali che superano di molto quelle umane, credo che questa conseguenza sia ovvia» afferma Musk in Do you trust this computer.
«Se una singola persona o azienda riesce a realizzare un’AI che ha i poteri di una divinità , può arrivare a controllare il mondo».
A chi gli fa notare che dittatori e pazzi vari hanno tentato più volte di conquistare il mondo senza riuscirci, Musk fa risponde che un’intelligenza artificiale sarebbe un pericolo ben maggiore, perchè del tutto incosciente, priva di scrupoli ed emozioni.
IL COMPUTER CATTIVO. Il timore di Musk è insomma che l’AI decida di travolgere il genere umano così da raggiungere gli obiettivi per la quale è stata programmata.
Già nel 2014 Musk aveva descritto l’intelligenza artificiale come il più grande pericolo per l’umanità e nel 2015 si era unito all’appello di un gruppo di esperti di tecnologia, tra cui Stephen Hawking, che chiedeva alle Nazioni Unite di mettere al bando tutti i robot in grado di uccidere.
«Un’intelligenza artificiale fuori controllo è molto più pericolosa della Corea del Nord» afferma Musk nel documentario.
Nel 2016 Elon Musk ha fondato e finanziato OpenAI, un istituto di ricerca che ha come obiettivo l’evoluzione dell’intelligenza artificiale verso modalità positive per l’essere umano.
Il documentario Do you trust this computer è disponibile online in versione integrale (in inglese).
Hannes Sjoblad è convinto della sua scelta: “I miei dati sono sempre disponibili in questo modo, per andare al cinema, a fare compere, sarà sempre possibile verificare i miei dati anche se ho lasciato a casa il telefono”. Quindi un CONTROLLO TOTALE DELLA NOSTRA VITA, anche senza cellulare, sempre e ovunque!
I microchip sottocutanei sono stati introdotti e legalizzati dal governo svedese nel 2018. La loro domanda è aumentata con la pandemia: nel 2019 ne erano stati impiantati circa 4000, sono oltre 6000 oggi.
Your point of view caught my eye and was very interesting. Thanks. I have a question for you.
I don’t think the title of your article matches the content lol. Just kidding, mainly because I had some doubts after reading the article.