Il lockdown in tutta Italia è ormai un lontano ricordo? Per gli italiani sì, per il Governo è tutto da vedere. Mentre negli altri Paesi il green pass e gli assurdi obblighi stanno venendo abbattuti, in Italia i nostri rappresentanti continuano imperterriti questa persecuzione, questa discriminazione e questi obblighi assurdi e privi di alcun senso scientifico.
Secondo un retroscena riportato da Affari Italiani, infatti, il Governo guidato da Mario Draghi non ha affatto scartato l’opzione. Lo spettro del lockdown generalizzato aleggia sulla testa degli italiani. Nonostante nessun esponente del governo si sia esposto pubblicamente in Parlamento è sempre più insistente la voce di una chiusura generale dell’Italia, una misura che riguarderebbe anche coloro che hanno il vaccino anti-Covid.
Quello che USPL Unione Sindacale Per La Libertà sostiene da tempo, adesso (così come tutte le altre nostre previsioni), si sta avverando.
La stretta e la morsa dello Stato di Draghi si sta stringendo anche verso i vaccinati e le aziende locali con la possibile applicazione di un lockdown generale per tutti. Lo diciamo da tempo che, secondo il nostro modesto parere, le finalità del Governo Draghi sono quelle di ridurre il mercato italiano ai livelli della Grecia, mandando al collasso e al fallimento le aziende e le attività locali in favore delle grosse multinazionali. (Continua dopo la foto)
Sappiamo bene, come nello scorso lockdown, molte aziende locali, si sono ritrovate costrette a chiudere e come invece le grosse multinazionali come Amazon, Apple, Microsoft e soprattutto Big Pharma si sono invece arricchite con un rialzo delle loro quotazioni impressionante.
Come riferisce Affari Italiani molti senatori e deputati dei partiti di maggioranza evidenziano i segnali che arrivano sia da Palazzo Chigi sia dal ministero della Salute: le discussioni sono sempre più frequenti e il piano è già pronto.
Tribunale del Belgio boccia il super Green pass: “Vìola diritti e privacy”
Noi di USPL Unione Sindacale Per La Libertà lo abbiamo sempre detto: il green pass è illegittimo e anticostituzionale perchè lede i diritti umani previsti dalla UE.
Belgio, un tribunale ferma il green pass. Sentenza storica del tribunale di Namur ha ordinato entro cinque giorni il ritiro del super green pass, pena la multa di 5mila euro giornaliere all’autorità amministrativa per violazione del principio di legalità e di proporzionalità delle misure restrittive e violazione del diritto dell’Unione.
In Belgio, il tribunale di Namur ha bocciato il super green pass, pesante restrizione a diritti e libertà individuali, e ordina entro cinque giorni il ritiro del certificato discriminatorio, pena la multa di 5mila euro giornaliere all’autorità amministrativa per violazione del principio di legalità e di proporzionalità delle misure restrittive e violazione del diritto dell’Unione. (Continua dopo la foto)
La pronuncia è direttamente esecutiva nella regione della Vallonia, in Belgio, appunto. Adesso si attende l’esito dell’appello da parte del Governo e l’esito di un altro ricorso presentato al tribunale di Bruxelles dalle associazioni di cittadini contrari all’obbligo vaccinale e possesso della certificazione.
In sostanza, secondo i giudici belgi, la certificazione verde viola la privacy e il principio di proporzionalità non sembra essere rispettato, oltre a violare il diritto dell’UE. (Continua dopo la foto)
Una causa simile pende al tribunale di Bruxelles. L’associazione Charta21 ha chiesto la sospensione della lettura dei certificati Covid. Anche in questo caso si contesta la presunta violazione delle norme in materia di protezione dei dati personali e sensibili.
Lockdown in tutta Italia, Draghi e Speranza ci stanno pensando?
Una chiusura generalizzata per tutti, vaccinati e non vaccinati, è ancora possibile? Secondo Affari Italiani sì, ma dopo il 15 gennaio. Il decreto del Super Green Pass, infatti, è valido fino a quella data e, in uno scenario post-natalizio, è facile che i contagi siano in un numero abbastanza elevato. La paura della politica è che, dopo le gioiose festività natalizie, la situazione possa ulteriormente peggiorare negli ospedali e spingere i governanti a pensare ad una nuova stretta. Ma cosa ci può essere di più severo del super green pass? Probabilmente solo il lockdown, ma si tornerebbe al punto di partenza. Nel frattempo una delle misure sul tavolo del Governo, in vista del periodo pre-natalizio, è la mascherina obbligatoria all’aperto. Alcune città, prima fra tutte Milano, si sono già mosse per mettere l’obbligo di mascherina nelle principali vie dello shopping della città.
Lockdown in Italia dopo il 15 gennaio: l’ipotesi
Se la situazione dei contagi Covid dovesse peggiorare, e la variante sudafricana (nota anche come Omicron) rivelarsi più pericolosa del previsto, dal 15 gennaio in avanti un lockdown non è affatto escluso. Secondo Affari Italiani potrebbe durare almeno tre o quattro settimane e ciò porterebbe ad una nuova zona rossa nazionale. Risultato? Ci sarebbero forti conseguenze su bar, ristoranti, negozi, palestre, piscine, cinema e teatri, che dovrebbero chiudere di nuovo, e potrebbero rimanere aperte solo le attività essenziali. (Continua dopo la foto)
Il mese di dicembre sarà decisivo, ma non verranno prese decisioni drastiche prima della fine delle festività natalizie, già coperto dal decreto che ha introdotto il super green pass. Ma dopo l’Epifania è pronta la drastica contromisura contro i contagi e i ricoveri in ospedale: se dopo il 6 gennaio ci saranno più di cinque regioni italiane in zona rossa e diverse in zona arancione si arriverebbe ad un lockdown di almeno tre settimane per tutti quanti, no-vax e vaccinati convinti. Lo scenario vedrebbe il ritorno del coprifuoco alle 22 di sera, la chiusura anticipata alle 18 di ristoranti, bar, pub, pizzerie, cinema, palestre, piste da sci e la chiusura al pubblico di stadi e palazzetti dello sport. Sarebbe insomma un ritorno all’inizio del 2020: l’uscita di casa sarà permessa soltanto per lavorare, per esigenze mediche e di salute e per acquistare beni di prima necessità.
Il vero punto interrogativo riguarda le scuole: Draghi ha detto a più riprese che farà di tutto per evitare il ritorno alla didattica a distanza ed una decisione su questo tema non è stata presa, così come quella sulle visite a casa di parenti ed amici durante l’eventuale lockdown. I rumors sono sempre più insistenti e Mario Draghi e Roberto Speranza riflettono: una stretta di 15-20 giorni permetterebbe di dare l’ultima accelerata alle vaccinazioni ed uscire forse definitivamente dall’incubo del virus.
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