Nessun compromesso! La notizia che stiamo per riferire si commenta da sola. I lavoratori sono chiari e la loro posizione è irremovibile. La furbastra offerta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e cioè quella di esonerare i lavoratori dalcosto dei tamponi, viene, da questi, respinta con forza.
I lavoratori non accetteranno alcun compromesso da parte del governo. Con un comunicato stampa, pubblicato sulla loro pagina Facebook, il Coordinamento che rappresenta i lavoratori portuali di Trieste fa sapere: “Siamo venuti a conoscenza che il Governo sta tentando di trovare un accordo, una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste, e che si paventano da parte del Presidente Zeno D’Agostino le dimissioni. Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che sia chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green Pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto ma per tutte le categorie di lavoratori”. Poi prosegue aggiungendo: “Ricordiamo al presidente D’Agostino che nel momento in cui lo Stato lo ha colpito i suoi portuali lo hanno difeso a spada tratta. Ora che i portuali hanno deciso di difendere loro stessi e le altre categorie di lavoratori con le sue dimissioni dimostra di non voler lottare al loro fianco”.
I lavoratori hanno così respinto l’annuncio rilasciato delle aziende operanti nel porto di Trieste con il quale si informava che queste ultime pagherebbero di tasca propria i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre. La decisione è stata presa dalle stesse società al termine di un incontro con il prefetto, Valerio Valenti e in seguito all’intervento del Ministro Lamorgese sulla vicenda, la quale aveva previsto che le proteste dei lavoratori portuali avrebbero potuto portare a “gravi ripercussioni economiche”.
Per evitare disordini e problemi, Lamorgese aveva infatti vivamente esortato le aziende a farsi carico dei tamponi molecolari o antigenici rapidi per i lavoratori non in possesso di Green Pass. “In considerazione delle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare dalla paventata situazione anche a carico delle imprese operanti nel settore, si raccomanda di sollecitare le stesse imprese affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di Green Pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”, ha affermato Lamorgese.
Esiste il rischio di una <strong>“grave compromissione”</strong> dell’operatività dei <strong>porti</strong>, con conseguenze pesanti su tutto il settore e l’indotto economico, se davvero i lavoratori – ad iniziare da <strong>Trieste</strong> – si incroceranno le braccia con l’inizio dell’obbligatorietà del Green pass. E così il Viminale corre ai ripari e si vede costretto a indicare un possibile <strong>passo indietro</strong> sulla certificazione verde: lo fa con una <strong>circolare</strong>, firmata dal capo di gabinetto <strong>Bruno Frattasi</strong>, nella quale chiede alle imprese portuali di valutare di mettere a disposizione <strong>tamponi gratuiti</strong> per i lavoratori. Un’ipotesi che il <strong>Comitato dei lavoratori</strong> respinge annunciando che “se non verrà ritirato l’obbligo” nei luoghi di lavoro <strong>“bloccherà le attività”</strong>.
<em>“Siamo venuti a conoscenza che il Governo sta tentando di trovare un accordo, una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste, e che si paventano da parte del Presidente Zeno D’Agostino le dimissioni. Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che sia chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green Pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto ma per tutte le categorie di lavoratori”. Poi prosegue aggiungendo: “Ricordiamo al presidente D’Agostino che nel momento in cui lo Stato lo ha colpito i suoi portuali lo hanno difeso a spada tratta. Ora che i portuali hanno deciso di difendere loro stessi e le altre categorie di lavoratori con le sue dimissioni dimostra di non voler lottare al loro fianco”</em>.
Viene così respinta al mittente dai lavoratori la proposta del Ministro degli Interni Lamorgese che prevedeva il pagamento dei tamponi fino al 31 dicembre a carico delle aziende operanti nel porto.
Insomma, i lavoratori non indietreggiano di un millimetro sulla loro posizione e rispediscono al mittente la “furbastra” mossa. Nessun compromesso, “No al Green Pass”!