Scricchiola l’impianto giuridico del Green pass. Ad infliggere un duro colpo alla motivazione giuridica della tessera verde la stessa Europa. Dopo il ricorso da parte di cinque eurodeputati contro l’obbligo di presentare il certificato Covid per accedere al Parlamento europeo, il presidente del Tribunale Ue ha deciso di sospendere temporaneamente tale misura. Secondo quanto deciso dalla Corte dell’Unione europea il Green pass verrà sostituito da un autotest negativo.
La decisione della Corte appare una conferma delle possibili criticità giuridiche del Green pass. Vulnus evidenziato non solo sul piano giuridico ma anche su quello della rappresentanza democratica. Limitare l’accesso a parlamentari democraticamente eletti nei luoghi di espletamento della loro funzione pubblica si configura come un significativo depotenziamento della sovranità elettorale dei cittadini. (Continua dopo la foto)
“Togliere il Green pass? Sarebbe un segnale di pacificazione nei confronti del paese. L’unico vero problema l’ha creato Forza Nuova ma non aveva a che fare con la questione green pass. Il Green pass andrà comunque rimaneggiato, piaccia o no al ministro Speranza, per un motivo molto semplice: in Europa cominciano ad accorgersi che non va bene. Noi parlavamo di problemi giuridici sull’attuazione del Green pass, infatti il Parlamento europeo consente ora di entrare in Parlamento anche senza Green pass e ha sospeso la regola che vincolava l’accesso solo ai muniti di pass. Questo perché è una questione che va a ledere la sovranità delle persone. Il rappresentante in Europa o nel Parlamento italiano è lì perché è stato eletto dagli elettori, dal popolo sovrano. Il Green pass andrà inevitabilmente rivisto”.
Insomma… il nostro ministro Speranza dovrà farsene una ragione e ammettere che il green pass viola i diritti umani, così come esplicato anche dagli europarlamentari e a “nostro avviso” e “secondo il nostro pensiero” andrebbe TOTALMENTE ABOLITO, poichè “da noi di USPL ritenuto un puro strumento politico discriminatorio di ricatto e per nulla uno strumento sanitario atto a limitare i contagi di Covid19”.
Europarlamento, il Tribunale Ue sospende il Green Pass a chi ha fatto ricorso. L’ex leghista Donato: “Prima vittoria”. Ma resta l’obbligo di tamponi
Una vittoria provvisoria e forse con beffa quella per i deputati no Green pass del Parlamento europeo. Il “presidente del tribunale dell’Unione europea ha deciso di sospendere temporaneamente l’imposizione del Certificato digitale Covid per l’accesso agli edifici del Parlamento europeo”, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Belga, precisando che “alcuni eurodeputati e il personale del parlamento europeo avevano presentato ricorso contro tale imposizione”. Una dei deputati ricorrenti è la ex leghista Francesca Donato, che ha annunciato la notizia su Facebook. Resta però l’obbligo di presentare l’esito di un tampone con risultato negativo per entrare al Parlamento, che è poi l’alternativa per ottenere il Green pass per chi non è vaccinato. Qui di seguito potrete ascoltare la conferenza UE dei cinque europarlamentari. (Continua dopo il video)
Il provvedimento è del presidente del Tribunale Marc van Der Woude.
La Francesca Donato (Italia) aveva già denunciato il carattere discriminatorio del Green pass in una conferenza stampa insieme a Cristian Terhes (Romania), Vilibor Sincic (Croazia) e Christine Anderson (Germania).
La decisone di limitare l’accesso agli europarlamentari è una decisione dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo, che in data 27 ottobre disciplinava l’accesso agli edifici del Parlamento nelle sue tre sedi: Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo.
Questa decisione della presidenza (in vigore dal 3 novembre) subordinava l’ingresso nei locali dell’ente pubblico alla presentazione di un certificato digitale europeo Covid per chiunque: parlamentari, membri dello staff, visitatori.
“Il Presidente del Tribunale dell’UE sospende l’obbligo di green pass per i cinque eurodeputati, e dipendenti del Parlamento ricorrenti, tra cui la sottoscritta”, scrive la deputata ex Lega che ricorda: “Avevamo posto la questione in una seguitissima conferenza stampa”.
“Grazie ad una sospensiva decisa dal Tribunale dell’Ue – spiega la Donato – da lunedì 5 novembre per me e altri quattro colleghi deputati e per i lavoratori del Parlamento Europeo che hanno fatto ricorso, non sarà necessario esibire il Green pass per accedere al Parlamento europeo fino alla decisione della Corte nel merito”.
“Si tratta di un segnale molto positivo grazie a questa decisione temporaneamente io e i miei colleghi ma anche i lavoratori dell’Europarlamento che hanno promosso il ricorso contro l’imposizione del Bureau, non saremo più tenuti a presentare il green pass e potremo accedere agli edifici del Parlamento con la semplice presentazione di un autotest negativo“, afferma ancora l’eurodeputata.
I ricorrenti hanno chiesto di limitare le condizioni di accesso ai locali del Parlamento europeo al requisito di un autotest negativo. Nel caso seguisse poi un risultato positivo, si farà seguito ad un test PCR. Se ancora dovesse risultare positivo anche la PCR, allora il Parlamento europeo può rifiutare ai richiedenti l’accesso alle sue sedi.
“In attesa della decisione finale del Tribunale che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, con gli altri colleghi parlamentari – fa sapere sempre Francesca Donato – scriveremo una lettera al Presidente del Parlamento europeo Sassoli per chiedere di sospendere in via precauzionale il provvedimento del Bureau sul Green pass obbligatorio per tutti gli eurodeputati ed i lavoratori del Parlamento UE”.
“Queste azioni sono atte a dimostrare che l’uso fatto del green pass non è pacifico come le istituzioni europee vogliono farci credere. Il fatto che un tribunale abbia accolto la sospensiva in attesa del giudizio significa chiaramente che i pregiudizi da noi riscontrati hanno delle fondamenta che necessitano approfondimenti”, conclude l’europarlamentare italiana.
L’agenzia Belga precisa che il “presidente del tribunale Ue emetterà una seconda decisione nelle prossime settimane sulla richiesta di sospensione definitiva” dell’uso del Green Pass al Parlamento europeo. Fonti ben informate del Parlamento europeo contattate dall’Ansa hanno precisato di non essere al momento a conoscenza di quanto deciso dal presidente del Tribunale Ue e di non avere ricevuto nessuna comunicazione in merito, considerato il fine settimana e la festività domenicale. Un ulteriore aggiornamento potrebbe avvenire nella giornata di lunedì, precisano le stesse fonti.
Cinque eurodeputati contro il green pass: “La libertà non può dipendere da un vaccino”
“La Corte europea ha accolto la richiesta di sospensiva degli eurodeputati e membri dello staff del Parlamento europeo contro il Green Pass”. Lo scrive su Twitter l’eurodeputata Francesca Donato postando un articolo pubblicato dal sito belga La Libre che riporta la notizia della sospensione per l’uso del certificato verde Covid per entrare nei locali dell’Eurocamera. “Io sono una dei 5 eurodeputati ricorrenti – ha aggiunto in un altro tweet Donato -. Da lunedì per noi 5 e per gli altri ricorrenti dello staff non sarà necessario esibire il Green Pass per accedere al Parlamento Europeo, fino alla decisione della Corte nel merito. Primo segnale molto positivo dalla giurisprudenza Ue!”. L’eurodeputata (ex esponente della Lega che siede nei non iscritti) ha poi precisato che “insieme ai colleghi eurodeputati contrari al Green Pass, chiederemo formalmente al Presidente ed al Bureau di sospendere l’attuazione della decisione di richiedere” il certificato “per tutti gli eurodeputati ed i lavoratori del Parlamento, almeno fino alla sentenza, per rispetto della Corte”.