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Si pensava fosse scienza, invece erano solo bugie: le ultime svolte sulle bugie legate al Covid

bugie legate al covid
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Si pensava fosse scienza, invece erano solo bugie: le ultime svolte sulle bugie legate al Covid. L’Italia avrebbe ingannato l’OMS dichiarandosi falsamente preparata ad affrontare una pandemia, “The lockdown files”: le chat rivelate nel Regno Unito svelano l’uso politico del Covid, Si pensava fosse scienza, invece era Speranza: l’ultima svolta dall’inchiesta Covid. Leggi l’articolo adesso per saperne di più!

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Si pensava fosse scienza, invece era Speranza: l’ultima svolta dall’inchiesta Covid

Dall’informativa della Guardia di Finanza depositata presso la Procura di Bergamo in riferimento all’indagine in corso a carico di 19 persone, tra esponenti del governo, tecnici e politici locali in carica durante la prima fase pandemica, emerge un chiaro quadro di commistione tra autorità politiche e scientifiche tale da rendere indefinibile il confine tra le due, con la seconda utilizzata come giustificazione per l’operato politico.

Gli organi di governo hanno pesantemente interferito e utilizzato il Comitato Tecnico Scientifico, creato dal medesimo governo, e che avrebbe dovuto operare autonomamente per fornire dati, studi e suggerimenti col fine di concordare e legittimare l’operato del medesimo governo.

In un capitolo intitolato “Commistione tra Organo tecnico e Organo politico” dell’informativa della Guardia di Finanza – riportata da alcuni organi di stampa – si legge:

«Il Cts era nato come ausilio e supporto tecnico scientifico per il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, anche se poi è diventato non solo un organo consultivo del potere politico».

Inoltre, come si evince dai verbali, alle riunioni del CTS vi hanno partecipato, oltre lo stesso Ministro Speranza, il vice-ministro Pierpaolo Sileri, la sottosegretaria Sandra Zampa e, in alcuni casi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

si pensava fosse scienza, invece era speranza: l’ultima svolta dall’inchiesta covid

Dunque, il governo partecipava alle riunioni del comitato di esperti istituito in ausilio e col presupposto della sua indipendenza.

Come riportato negli stralci pubblicati negli ultimi giorni, si legge che il 6 aprile del 2020 Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e allora portavoce del Comitato Tecnico Scientifico instituito durante la dichiarata emergenza legata al Sars-Cov2, manda dei grafici e dei dati a Roberto Speranza, allora Ministro della Salute, circa l’andamento epidemico positivo nel Paese per concordare la linea da adottare.

In quel periodo la discussione prevedeva la possibilità, sulla base dei dati scientifici in possesso al CTS, di riaprire alcune attività dopo mesi di lockdown, la cui fine sarebbe arrivata un mese dopo.

Speranza risponde a Brusaferro dicendo: «Domani tieniti sulle curve all’inizio [intese quelle del contagio, ripetute con bollettino giornaliero].

Poi vediamo domande. Due avvertimenti: 1) tutto quello che direte può finire fuori alla stampa. 2) se vogliamo mantenere misure restrittive conviene non dare troppe aspettative positive».

A queste parole, Brusaferro risponde: «Ok. Quindi niente modelli come quello che ti ho mandato. Ci raccordiamo domani. Buonanotte». Dopo che, il giorno dopo, il Presidente dell’ISS e membro del CTS aveva svolto il compito dettato da Speranza, l’ex Ministro della Salute scrive: «Ottimo. Tenete duro ora». Brusaferro risponde in cerca di conferma: «Sufficiente?».

Speranza ribadisce: «Ottimo». Brusaferro interroga Speranza sulla linea da tenere: «Glielo diciamo? Che prevediamo sempre la chiusura?». Speranza sentenzia: «Si. Chiaramente».

Dunque, l’ex Ministro Roberto Speranza diceva al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro, cosa egli dovesse o non dovesse dire.

Addirittura, in un’altra conversazione, Brusaferro chiede a Speranza il permesso di partecipare alla trasmissione televisiva cui era stato invitato dalla giornalista Lucia Annunziata. La risposta di Speranza fu positiva, ma non senza rimarcare il dovere di tenere la linea concordata.

L’intento risulta molto chiaro ed evidente: manipolare l’opinione pubblica e giustificare così le decisioni politiche di restrizioni coercitive come il lockdown.

In altre parole: niente rassicurazioni o note positive ma mantenimento della paura nella cittadinanza chiusa forzatamente in casa per mesi. Lo dice Speranza stesso nella conversazione sopracitata, all’avvertimento numero due che il Ministro della Salute volgeva allo scienziato: «se vogliamo mantenere misure restrittive conviene non dare troppe aspettative positive».

Volere e convenienza politica. Niente scienza come invece sbandierato pubblicamente e ossessivamente dall’ex Ministro Roberto Speranza.

Conferma di quanto detto viene da una chat risalente al marzo del 2020, in cui Giuseppe Ruocco, componente del CTS, parla con una sua assistente e scrive«Vogliono che anche noi siamo allineati [..] insomma i politici non dovrebbero dialogare con noi [..] dovrebbero ricevere i nostri suggerimenti e poi decidere».

L’assistente risponde dando ragione a Ruocco e dice che si tratta di una «commistione pericolosa».

Sempre nel mese di marzo del 2020 avviene una discussione tra Speranza e Brusaferro, nel merito delle mascherine acquistate a milioni dalla Cina e risultate non idonee ad alcun tipo di protezione nei confronti di agenti patogeni quali i virus.

Brusaferro dice a Speranza: «Sulla base dei dati consegnati non sembrano essere adatte alla componente sanitaria». Infatti, le mascherine non avevano ricevuto le certificazioni necessarie di attestazione di affidabilità e funzione.

Sebbene Speranza abbia sempre ribadito l’importanza dei dispositivi di protezione come le mascherine, risponde a Brusaferro dicendo: «Non è materiale per personale sanitario. E neanche DPI. Sarebbe per cittadini comuni quando escono a fare spesa o altro».

Quindi sorge la domanda: perché obbligare i «cittadini comuni» a portare mascherine per cui lo stesso Ministro della Salute in carica era a conoscenza che non avevano alcun elemento di reale protezione?

Qual era quindi lo scopo di obbligare le persone a portare le mascherine se non proteggevano come invece sostenuto dallo stesso Speranza?

Sul tema della chiusura delle scuole si palesa la profonda subalternità della scienza (il CTS) nei confronti del Governo. Brusaferro dice a Speranza che il CTS è critico nei confronti di questa misura spiegando che non ci sono evidenze sul fatto che la chiusura delle scuole sia di beneficio nel contrasto alla diffusione del Sars-Cov2.

Speranza è perentorio con Brusaferro: «Così ci mandate a sbattere». Alla risposta non gradita dello scienziato l’ex Ministro ribatte: «Non abbiamo tempo. Paese col fiato sospeso. Non si può dare segnale incertezza altrimenti si perde credibilità».

Capito? Decidere di privare i bambini e i ragazzi di andare a scuola, apprendere e socializzare, non fu questione di scienza ma di credibilità.

La commistione è così palese ed evidente che non servono molte parole per affermare che le decisioni prese dagli organi politici sono state legittimate attraverso l’utilizzo del CTS per dare l’impressione di un operato basato esclusivamente su dati ed evidenze scientifiche, nell’interesse generale, quando invece le decisioni adottate seguivano solamente la volontà politica di chi si nascondeva dietro la cortina creata per tramite degli scienziati rispetto all’opinione pubblica e ai destinatari di misure coercitive adottate perlopiù con atti amministrativi.

“The lockdown files”: le chat rivelate nel Regno Unito svelano l’uso politico del Covid

“The lockdown files” è il nome dato all’inchiesta condotta dal giornale britannico The Telegraph che ha rivelato una gigantesca mole di messaggi – più di 100.000 messaggi WhatsApp – inviati tra ministri, funzionari e scienziati che mostrano come il governo abbia utilizzato tattiche intimidatorie per forzare la conformità e far passare le restrizioni pandemiche, nonostante i dati scientifici suggerissero altro.

Molti dei contenuti rivelati al pubblico riguardano i messaggi intercorsi tra Matt Hancock, Segretario di Stato per la salute e l’assistenza sociale dal 2018 al 2021, altri funzionari governativi e scienziati inglesi. «Spaventiamo a morte tutti con il nuovo ceppo» è il contenuto di uno dei messaggi inviati da Hancock sul finire del 2020, il cui intento era quello di imporre blocchi e restrizioni.

the lockdown files: le chat rivelate nel regno unito svelano l’uso politico del covid

Come nel caso italiano, di cui abbiamo parlato precedentemente in questo articolo, le chat trapelate in Gran Bretagna mettono in risalto che, al contrario di quanto narrato pubblicamente da governo e media dominanti, le decisioni dei politici si basavano più su convenienza politica che su quanto emergeva dall’osservazione scientifica del fenomeno.

Nei primi mesi dell’emergenza pandemica, in un gruppo WhatsApp progettato per una rapida comunicazione tra governo e Dipartimento per la Salute, in cui erano inseriti Chris Whitty, Chief Medical Officer, e Patrick Vallance, Chief Scientific Adviser, e Dominic Cummings, il capo della politica di Downing Street, è stato discusso di come diffondere affermazioni secondo cui il vaccino sarebbe stato sviluppato in poche settimane. Dopodiché, i consulenti dei media di Downing Street si sono chiesti quale fosse il modo migliore per spiegare alla popolazione gli scenari peggiori che si sarebbero potuti verificare, comprese stime che superavano le 800.000 vittime, mentre si preparavano a pubblicare il piano d’azione di Hancock, hanno quindi diffuso informazioni preliminari a un gruppo selezionato di redattori di giornali nazionali e giornalisti specializzati.

the lockdown files the telegraph

Fu la prima prova di uno spettacolo che sarebbe ben presto divenuto familiare a tutti, con tanto di conferenza stampa attentamente coreografata, con il Primo Ministro su un podio affiancato da esperti scientifici.

All’interno di Downing Street e del Dipartimento della Salute, ansiosi di mantenere il controllo della narrazione, si sono preoccupati del fatto che Boris Johnson fosse troppo cauto nell’imporre restrizioni e hanno discusso del modo migliore per fargli cambiare idea.

Lasciare che il virus, ormai in circolazione, facesse il suo corso non è mai stata un’idea balenata e presa in considerazione dalla mente di Hancock. Quando Vallance pubblicamente paventò la possibilità di un approccio contrario a quello di Hancock, quest’ultimo si infuriò letteralmente con Vallance.

Nel giugno 2020, quando il Regno Unito stava uscendo dal suo primo blocco Covid, Hancock e Patrick Vallance, sembravano lieti del fatto che i media non avessero diffuso uno studio sulla diffusione del virus che andava contro le decisioni politiche prese mentre ne avevano pubblicizzato uno che prospettava giorni cupi.

«Se vogliamo che le persone si comportino bene, forse non è un male», ha detto Hancock a Sir Patrick, il quale si trova d’accordo, e risponde: «Succhia la loro miserabile interpretazione e consegnala».

Simon Case, il Segretario di gabinetto, nel gennaio 2021, in una conversazione in una chat di gruppo sulla narrazione politica da portare avanti, sostiene che il «fattore paura» sarebbe stato «vitale» per portare avanti le politiche restrittive.

Case e Hancock hanno poi discusso di quali ulteriori misure sarebbero state efficaci allo scopo dell’intimidazione psicologica sulla popolazione, tra cui l’obbligo di indossare mascherine «in tutti gli ambienti fuori casa».

Per Case, la manipolazione condotta con la paura era fondamentale per «aumentare la conformità». In una conversazione con un funzionario pubblico, Damon Poole, consulente per i media di Hancock, ha affermato che la mancata pubblicazione dei dati può essere rivolta a loro vantaggio perché «aiuta la narrazione che le cose vanno davvero male».

Hancock, per continuare a mantenere restrizioni e blocchi, ha detto: «Spaventiamo a morte tutti con il nuovo ceppo».

messaggi WhatsApp pubblicati da The Telegraph mostrano che, già nel novembre 2020, una proposta per sostituire l’isolamento individuale di 14 giorni con uno di 5 giorni era stata discussa e suggerita da Chris Whitty, Chief Medical Officer. Invece di seguire il consiglio del professor Whitty, Hancock ha rifiutato l’idea con la sola motivazione che tale azione avrebbe «implicato che ci stavamo sbagliando».

Dunque, una decisione caratterizzata dalla semplice convenienza politica, senza nessuna motivazione di carattere scientifico come invece la classe politica ha ripetuto più volte. Infatti, Hancock ha sempre affermato di essere stato «guidato dalla scienza» quando prendeva decisioni politiche che limitavano la libertà delle persone di svolgere la propria vita quotidiana.

Addirittura, nel suo libro di memorie Pandemic Diaries, Hancock ha scritto che stava «spingendo al massimo per ridurre i periodi di isolamento per le persone che risultano negative utilizzando i kit di flusso laterale».

Quando l’autoisolamento è stato completamente abbandonato nel febbraio 2022, più di 20 milioni di persone avevano subito la restrizione individuale del dispositivo di quarantena.

Insomma, in Gran Bretagna come in Italia, e certamente non possiamo che dubitare di ogni altro Paese, la scienza è stati piegata e utilizzata dalla politica per giustificare restrizioni delle libertà individuali, la violazione di diritti umani e sociali, le quali hanno anche inflitto un gravissimo colpo all’economia, e che niente avevano a che fare con la realtà ma piuttosto sulla convenienza politica.

L’Italia avrebbe ingannato l’OMS dichiarandosi falsamente preparata ad affrontare una pandemia

Il governo italiano nel febbraio 2020 avrebbe ingannato l’Organizzazione mondiale della sanità, fingendosi falsamente preparata ad affrontare una pandemia, a sostenerlo è un articolo pubblicato sul Guardian, testata entrata in possesso del documento di autovalutazione presentato dal nostro paese all’Oms il 4 febbraio 2020.

In questo documento l’Italia si dichiarava a “livello 5”, ovvero il grado più alto di preparazione nell’affrontare una pandemia, che prevede che «il meccanismo di coordinamento degli interventi di emergenza del settore sanitario e il sistema di gestione degli incidenti collegato con un centro operativo di emergenza nazionale sono stati testati e aggiornati regolarmente».

italia avrebbe ingannato l’oms dichiarandosi falsamente preparata ad affrontare una pandemia

Niente di più falso, visto che l’ultimo aggiornamento del piano pandemico risaliva al 2006. Proprio questo fattore avrebbe comportato l’impreparazione nell’affrontare la prima ondata pandemica del Sars-Cov-2 e contribuito a provocare numerose vittime che si sarebbero potute evitare.

Il documento di autovalutazione presentato all’Oms dal governo Conte II è stato consegnato dal Guardian alla Procura di Bergamo, dove è già in atto dal dicembre scorso una indagine sulla supposta negligenza delle autorità italiane nella gestione sanitaria della prima ondata di Covid-19.

Fino ad oggi il confermato ministro della Salute, Roberto Speranza, ha negato ogni coinvolgimento sulla vicenda. Se la procura di Bergamo dovesse accertare il mancato aggiornamento del piano pandemico, tutti i ministri della Salute e i presidenti del Consiglio che si sono succeduti dal 2013, rischierebbero di essere processati.

Pensiero personale di USPL su tutte queste cose accadute

Hermann Goering, uno degli esponenti nazisti alla sbarra nel processo di Norimberga tenutosi tra il 20 novembre 1945 e il 1 ottobre 1946, disse che:

«se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete fargli fare quello che volete».

Bene, se riuscite a rapportare quanto detto da Goering, con quanto accaduto ultimamente, si può affermare che queste persone, magari comandate da una classe elitaria, hanno provato a fare esattamente quanto descritto dal nazista, ossia diffondere PAURA e TERRORE al fine di sottomettere una intera popolazione.

PENSATE, MEDITATE SU TUTTO QUESTO ED INFINE TRAETE VOI LE VOSTRE PERSONALI CONCLUSIONI.

se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete fargli fare quello che volete hermann goring

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