L’Europa spinge l’accelleratore e dice sì ai grilli sulle nostre tavole: l’assurdità di mangiare insetti per salvare il pianeta. Dopo larve e locuste, la Commissione Europea approva anche i grilli. L’insetto arriverà sulle tavole degli italiani dal 24 gennaio e potrà essere commercializzato per i prossimi cinque anni. Leggi l’articolo adesso per saperne di più!
L’Europa spinge l’accelleratore e dice sì ai grilli da mangiare sulle nostre tavole: l’assurdità di mangiare insetti per salvare il pianeta dell’agenda 2030
LOCUSTE, LARVE, ADESSO PURE I GRILLI DA MANGARE IN TAVOLA. L’EUROPA SPINGE L’ACCELERATORE
Dopo larve e locuste, la Commissione Europea approva anche i grilli. L’insetto arriverà sulle tavole degli italiani dal 24 gennaio e potrà essere commercializzato per i prossimi cinque anni.
Dopo le tarme della farina e la locusta migratoria, ora è il turno dei grilli domestici, il terzo insetto approvato dall’Unione europea. La Commissione Ue ha infatti approvato l’immissione sul mercato di Acheta domesticus, il grillo domestico appunto, originario probabilmente dell’asia sud-occidentale e importato successivamente in America nel XVIII secolo.
L’insetto, allevato e venduto soprattutto in Nord America, Cina, Giappone e Thailandia, verrà distribuito in Europa sotto forma di polvere parzialmente sgrassata, secondo quanto prevede il regolamento di esecuzione della Commissione del 3 gennaio 2023.
L’ “Acheta domesticus” è lunga circa 2 centimetri ha lunghe antenne ed è originario del Vietnam. È la Cricket One Co. Ltd, startup vietnamita, è l’unica ad aver ottenuto l’autorizzazione dell’UE al commercio nel mercato europeo.
Mangiare grilli per un’alimentazione sostenibile
Continua l’assurda campagna dell’Ue per trasformare gli europei in dei mangia-insetti a tutti i costi: tutto questo all’insegna della Globalizzazione e dell’ “alimentazione sostenibile“.
🦗🐛 Whether a snack or a food ingredient, did you know there are currently three insects authorised in the EU ‘novel food’?
‘House cricket’, ‘yellow mealworm’ and ‘migratory locus’ are the three types of insects authorised as ‘novel food’ in the EU market. 👇 pic.twitter.com/PIvWNVWtBr
— European Commission 🇪🇺 (@EU_Commission) August 12, 2022
La Commissione europea ci aveva già deliziato con un disgustoso (in tutti i sensi) spot pro-insetti sul proprio account Twitter, dove i cittadini dei vari Stati membri venivano sollecitati a nutrirsi di larve, grilli e locuste per “salvare il pianeta”.
Le critiche a questa operazione di marketing non mancano.
Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha commentato: “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra.
Sbagliato e diseducativo presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente”.
Attacco all’agroalimentare italiano
Un vero e proprio attacco alla nostra dieta mediterranea: l’agroalimentare italiano a fronte del più alto valore aggiunto in Europa pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta, ha una emissione di CO2 a essa correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche, per non parlare del confronto con altri continenti, dove le condizioni igienico sanitarie nei paesi di produzione sono tutt’altro che rispettate.
Nonostante i tentativi di Bruxelles di imporre una nuova cultura sul cibo, difficilmente un grillo potrà mai sostituire una gustosa bistecca al sangue.
La Ue vuole farci mangiare insetti a tutti i costi: arriva lo spot su Twitter
Lo abbiamo capito da tempo, a Bruxelles non dormiranno la notte finché non smetteremo di mangiare carne rossa e ci metteremo tutti in fila con il nostro bel cartoccio di spiedini di larve, il tutto all’insegna dell’«alimentazione sostenibile»: ecco dunque che arriva lo spot pro insetti sul canale Twitter della Commissione europea.
Dopo l’ok alla farina di larve, alle locuste, i grilli, ci voleva l’imbeccata ufficiale Ue per sollecitare i cittadini europei a «prendere coscienza» sulla necessità di salvare il pianeta, mettersi una mano sul cuore e una sullo stomaco e nutrirsi di bacarozzi come voluto dal Vangelo secondo Schwab.
Che meraviglia, l’Ue ora ci “consente” di mangiare anche i grilli
L’Ue ci permette di mangiare i grilli. Ma quelli “domestici”, precisiamo. La notizia dell’Ansa ci regala questa meravigliosa novità, che diciamolo, attendevamo con ansia.
Per l’Ue sì ai grilli “domestici” per l’alimentazione
nsomma, la Commissione Europea, organo decisionale dell’Ue, ci dice che possiamo mangiare i grilli domestici (Acheta domesticus). Tralasciando le fantasiose ricette che già le nostre menti creative stanno partorendo, andiamo con ordine.
Anzituttto il grillo domestico è il terzo insetto approvato dall’Ue come alimento.
Perché non è mica la prima volta, signori miei, che da Bruxelles approvano nuove leccornie.
C’erano state, come è noto, due autorizzazioni precedenti: le prime erano le locuste migratorie, le seconde le tarme della farina.
Ora che abbiamo anche i grilli non possiamo non immaginare, leccandoci i baffi, una gustosissima caponata – chessò – di insetti pronta ad arricchire le nostre tavole.
L’approvazione degli Stati membri
Ue e grilli sono due parole che s’intonano perfettamente, forse. Ma andiamo a vedere come si è arrivati all’approvazione di questa prelibatezza gastronomica, che già sogniamo di utilizzare per imbandire le nostre tavole nelle festività, magari al posto di quella robaccia di frutta secca o delle uova di lompo.
L’approvazione degli Stati membri è arrivata a dicembre, dopo il “parere scientifico” dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
In compenso possiamo stare tranquilli, perché i “nuovi alimenti” saranno adeguatamente etichettati, per “segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche”. Una rassicurazione fondamentale.
E poi perché dovremmo prenderla con ironia? Gli insetti sono mangiati da centinaia di milioni di persone nel mondo.
E adesso tocca a noi europei.
Anzitutto per supportare la strategia dell’Ue sulla sostenibilità alimentare, nata dalla necessità di ricercare nuove fonti di proteine.
Perché la morale è una sola: mangiamoci le locuste e i grilli, ma salviamo l’ambiente. Sarà interessante osservare le prevedibili barricate che il mondo vegano erigerà contro questa ennesima crudeltà contro il mondo animale.
I prodotti con polvere di grilli
Si parla di una polvere di grillo, “parzialmente sgrassata”, che sarà presto inserita in moltissimi prodotti alimentari di grande consumo. Pane, pizza, cracker, barrette, minestre, birra, patatine e persino il cioccolato.
Preparati a base di carne, miscele per i prodotti da forno, latte in polvere: la lista è sorprendentemente lunga. Persino prodotti vegani, alternativi alla carne, come si legge nel sito dell’azienda vietnamita.
I motivi di tale approvazione rientrano nel consueto piano generale dell’agenda 2030. Si tratta di un programma ormai noto, ideato dalle élite di Davos e condiviso dalle Nazioni Unite, che pone una serie di obiettivi per lo “sviluppo sostenibile”.
Secondo i vertici europei gli insetti risolverebbero almeno quattro degli obiettivi prefissati dall’ONU da raggiungere entro il 2030: la povertà, la fame, la crisi climatica e quella produttiva.
L’Italia non ci sta
L’Italia dal canto suo però, non condivide tale visione. Secondo un recente sondaggio della Coldiretti, i cittadini italiani bocciano in maggioranza l’arrivo degli insetti sul mercato. Il 54% si dice contrario, il 24% indifferente, favorevole il 16%, mentre il restante 6% non ha risposto al quesito.
“Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – si legge nell’indagine Coldiretti – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico.
Interrogativi ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità.
Bisogna infatti considerare che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.
A tale allarme si accoda anche Filiera Italia. Luigi Scordamaglia, consigliere delegato, ha definito “sbagliato e diseducativo” presentare gli insetti come alimenti sostenibili.
“Basta proporre cibi sintetici o esotici lontani dalla nostra cultura come panacea green per l’alimentazione del futuro, la nostra dieta fatta di qualità, sicurezza, cultura, territori e sostenibilità è il modello ideale da valorizzare e proteggere”.
INSETTI CIBO DEL FUTURO? COME DIFENDERSI DAL PIANO EUROPEO PER GRILLI E CAVALLETTE IN TAVOLA
Come possiamo difenderci dalle politiche europee che vogliono imporci insetti e carne sintetica in nome della salvaguardia ambientale?
Secondo molti che si occupano di alimentazione, rimane poco da fare. L’Unione Europea ha ormai liberalizzato il commercio degli insetti ed il business della carne sintetica si sta imponendo sul mercato.
Non bisogna però sottovalutare il potere dei consumatori:
Bisogna comprare esclusivamente italiano, cercando di mantenere la nostra identità alimentare e culturale. Bisogna mantenere la filiera Italia, che è anche il motivo per cui ci attaccano.
La nostra filiera mette in moto oltre 560 miliardi di fatturato. Per questo i grandi concorrenti esteri non sopportano l’idea che il mondo mangi italiano e adotti il nostro modello come riferimento.
IL CIBO A BASE DI INSETTI VISTO DA UNA SCIENZIATA FUORI DAL CORO
Le élite vogliono convincerci a mangiare insetti.
Già da alcuni anni la macchina della propaganda ha mobilitato star di Hollywood come Nicole Kidman o Angelina Jolie.
In Europa il primo provvedimento in questo senso è del 2017: Bruxelles ha autorizzato l’uso di insetti nei mangimi per animali.
Nel 2021 è arrivato l’ok anche per il consumo di alcune specie di questi invertebrati da parte dell’essere umano.
Negli ultimi mesi in alcuni supermercati del Nord Italia sono poi comparsi snack e chips a base di farina di grilli, cavallette e tarme. Simili prodotti ci vengono presentati come “novel food”.
Per la maggior parte di noi ciò è semplicemente disgustoso a livello intuitivo. Che cosa ne pensa invece la scienza?
La narrazione a favore del consumo di insetti si basa sul presupposto che essi siano un alimento dalle componenti equilibrate, per il consumo umano, oltre che moderno e sostenibile.
Ma è proprio così? OVVIAMENTE NO!
“Le mangiassero i poveri”. Scandalo in diretta, Cecchi Paone spiega la sua idea di futuro (VIDEO)
Vi avevamo raccontato in passato, di come l’Unione Europea si sia ormai decisa a stravolgere le nostre abitudini a tavola, da un lato penalizzando tante eccellenze made in Italy e dall’altro incentivando la rivoluzione che porterà gli insetti (e in generale i “cibi alternativi”) nei piatti di tutto il mondo.
Un tema che continua a dividere gli analisti di tutto il mondo, anche se la strada sembra ormai tracciata: a maggio 2021, la Commissione Ue ha dato parere favorevole all’utilizzo di vermi della farina gialla essicati come base per la creazione di nuovi alimenti.
Oggi, il tema è ormai ampiamente sdoganato e trova spazio in molte trasmissioni sulle principali emittenti televisive. Durante una delle puntate di Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4, Cecchi Paone si è fatto testimonial dell’avvento di questa nuova alimentazione, con tanto di “assaggio” in diretta.
Per promuovere il ricorso agli insetti come cibo del futuro, Cecchi Paone ha mangiato davanti agli occhi delle telecamere un piatto di larve.
Rivendicando poi: “Io ho portato queste cose qua alla Macchina del Tempo 15 anni fa, perché la Fao sosteneva che nel 2020 avremmo avuto 1 miliardi di persone morte a causa della fame. Ed è esattamente quello che sta succedendo nel mondo”.
Ho mangiato pasta e larve! È buona?
Sicuramente ne abbiamo bisogno, questo perché ci sono al mondo mondo 1 miliardo di persone morte di fame, e stiamo parlando di dati certi.#FameNelMondo #Insetti pic.twitter.com/muUtfThExX— Alessandro Cecchi Paone (@PaoneCecchi) December 16, 2022
“Ci vuole la carne sintetica per i 2 miliardi e mezzo di italiani che non hanno da mangiare – ha proseguito Cecchi Paone – così come ci vogliono larve e grilli”.
Una frase pronunciata mentre le telecamere inquadravano proprio alcuni insetti presenti in studio, all’interno di alcune teche di vetro. Di fronte alle perplessità di alcuni dei presenti in studio, il giornalista ha ribadito: “Vogliamo farli morire di fame?”.
Paone ha poi suggerito di non mostrare grilli e insetti vari con ostentazione, “perché ci fanno schifo”, ma utilizzarli direttamente per fare la farina, senza proclami.
Una presa di posizione che ha scatenato però pestanti polemiche tra gli utenti in rete: “Perché il signor Paone si sente in diritto di dire ai poveri cosa mangiare? Se gli piacciono tanto gli insetti, non potrebbe cibarsene lui?”.
Mangiamo insetti a nostra insaputa! Ecco in che prodotti sono e in quali supermercati. L’inchiesta
Già mangiamo insetti, ma senza saperlo.
L’alimentazione non è un fatto secondario nella vita di ogni essere vivente e, per ogni specie, è determinata geneticamente.
I problemi posti dal consumo di insetti sono rivelanti, particolarmente dal punto di vista igienico, e il loro consumo, peraltro, potrebbe essere inutile data la scarsa qualità delle proteine della loro carne.
Gli insetti, inoltre, contengono chitina, che non può essere elaborata dal nostro intestino. In Italia, poi, da questo punto di vista possiamo ritenerci fortunati. E dovremmo mangiare insetti perché “ce lo chiede l’Europa?”.
A fronte di tutto ciò, stupisce ma neppure tanto che taluni “professionisti dell’informazione” stiano tentando di sdoganare il tema.
Dopo la sceneggiata in favore di telecamera da parte di Alessandro Cecchi Paone, ecco che la Repubblica nel suo inserto “Gusto” (o disgusto?) ha proposto ai suoi lettori un viaggio in dieci punti vendita della Grande distribuzione presente in tutta Italia Il campione è composto da dieci supermarket Conad, Coop, Pam, Esselunga, Elite, Gros, Dem, Pewex e Carrefour di Roma.
Emerge che, in un certo senso, noi già mangiamo insetti.
Mettiamo più attenzione nel leggere le etichette degli ingredienti di ciò che acquistiamo, specie ora che è arrivata l’autorizzazione dell’Unione europea alla commercializzazione di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico in polvere, che segue l’altrettanto controversa approvazione, nei mesi scorsi, delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria nel piatto.
L’inizio del reportage ci guida assieme ad “Anita, una bambina di otto anni”.
Il punto non è se Anita esista davvero; il punto è che, in effetti, la farina derivata da insetti si ritrova, ad esempio, in “uno dei suoi yogurt preferiti”, al gusto fragola e con tanti confettini golosi.
Non sa, Anita, ma almeno noi ora lo sappiamo, che a colorarlo di rosa ha contribuito un piccolo insetto chiamato cocciniglia.
La stessa cocciniglia si può trovare anche nei cosmetici come rossetti rossi e fard e anche, ma più raramente, nei tessuti.
La cocciniglia femmina, inoltre, colora diverse bevande color rubino, prosegue il reportage di Luisa Mosello.
Il colorante E120 o carminio, la sigla e il termine che indicano la cocciniglia, non è vietato, e fra gli yogurt anche quelli alla fragola e alla ciliegia, zero grassi, Vitasnella (Danone) fino a qualche anno fa contenevano il colorante in questione.
Attualmente, si legge sul sito, sono stati sostituiti.
Sull’etichetta di “Goleador Doppia Caramella Gommosa con Gusto di Frutta” il carminio invece compare come colorante, e stesso dicasi per gli orsetti gommosi Haribo.
E ancora lo stesso colorante è presente nel Bitter e nel SanBitter rosso.
In altri marchi di bevande rosse analcoliche non appare la cocciniglia, ma le sigle di coloranti sintetici seguite dalla scritta “Possono influire negativamente sull’attività e sull’attenzione dei bambini”.
Si tratta dell’E110 e dell’E122, ovvero l’azorubina.
In alcuni Paesi, per esempio negli Stati Uniti, sarebbero vietati perché considerati potenti allergeni.
Valutalo, dopo averlo letto, alla fine dell’articolo.
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