Covid: L’obbligo di indossare la mascherina decade anche a bordo dei voli europei: il dispositivo resta comunque consigliato per le destinazioni a rischio. Secondo le nuove linee guida delle autorità europee, che come al solito devono dire qualche assurda frase per continuare a diffondere la paura, sarà “fortemente consigliata per chi starnutisce o tossisce”, quindi se hai un semplice raffreddore sei “pericoloso”. Leggi l’articolo adesso per saperne di più!
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Covid, dal 16 maggio stop all’obbligo di mascherina sugli aerei in UE
Dal 16 maggio decadrà anche l’obbligo di indossare le mascherine sui voli europei. (Continua a leggere dopo la foto)
Questo è quanto hanno comunicato l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
La decadenza dell’obbligo, però, come viene sottolineato non deve rappresentare un pretesto per abbassare la guardia, perché la mascherina “è ancora una delle migliori protezioni contro la trasmissione del Covid (Covid-19)” (nonostante però sia stato segnalato da noti medici che non è così – LEGGI QUI).
La decadenza dell’obbligo di indossare mascherine va a inserirsi in un pacchetto di misure ben più ampio che permetterà di allentare i livelli di protezione e di snellire l’industria, con conseguente abbassamento dei costi di servizio, pur mantenendo invariati gli standard minimi che garantiscono la sicurezza dei passeggeri.
La decisione è arrivata alla luce degli ultimi sviluppi della pandemia Covid.
In particolare si è tenuto conto, oltre che delle ospedalizzazioni e del numero di contagi, del grado di vaccinazione raggiunto nei Paesi europei, oltre che dell’immunità naturale dovuta al grande numero di infezioni negli ultimi due anni.
“Sebbene i rischi permangano, abbiamo visto che gli interventi e i vaccini non farmaceutici hanno permesso alle nostre vite di tornare alla normalità.
Sebbene l’uso obbligatorio della mascherina in tutte le situazioni non sia più raccomandato, è importante tenere presente che, insieme al distanziamento fisico e a una buona igiene delle mani, è uno dei metodi migliori per ridurre la trasmissione Covid”, ha spiegato il direttore dell’Ecdc Andrea Ammon. (Continua a leggere dopo la foto)
Tuttavia, va precisato che le regole sulla mascherina dipenderanno per alcuni aspetti dalla compagnia aerea con la quale si viaggia.
In particolare, nella nota emessa da Easa ed Ecdc, si specifica che “i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l’uso della mascherina sui mezzi di trasporto pubblico dovrebbero continuare a incoraggiare l’impiego del dispositivo, secondo le raccomandazioni anti Covid”.
Per quanto concerne i passeggeri fragili, per quanto non vengano date indicazioni diverse rispetto agli altri, i due enti raccomandano di “indossare una mascherina indipendentemente dalle regole, idealmente di tipo Ffp2/N95/Kn95, che offre un livello di protezione superiore rispetto a una mascherina chirurgica standard”.
Il mondo vuole tornare alla normalità dopo due anni di pandemia Covid e di restrizioni e il nuovo pacchetto che comprende il sollevamento dell’obbligo delle mascherine rappresenta un compromesso adeguato in tal senso e, un primo passo verso una nuova nuova normalizzazione, come ha spiegato Patrick Ky, direttore esecutivo di Aesa, “Siamo ora all’inizio di quel processo.
I passeggeri dovrebbero continuare a rispettare i requisiti della loro compagnia aerea e, laddove le misure preventive siano facoltative, prendere decisioni responsabili e rispettare la scelta degli altri passeggeri”.
Insomma, le autorità europee non impongono più all’uso della mascherina ma raccomandano prudenza e senso di responsabilità, in considerazione del fatto che la pandemia Covid non è più in fase emergenziale ma il rischio di contagio continua a sussistere.
Vanno poi rispettate le regole della compagnia aerea, che può continuare a prevedere l’utilizzo di mascherina anche se non previsto dai rispettivi paesi di provenienza e di arrivo.
Ad esempio, Ryanair prevede l’obbligo di mascherina nei voli in partenza e di provenienza dai 15 paesi UE che lo prevedono (Italia, Francia, Germania, Grecia, Malta, Spagna, Portogallo, Olanda, Austria, Lettonia, Cipro, Lituania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Estonia), lasciandola facoltativa sugli altri. Anche ITA Airways ha confermato l’obbligo di mascherina FFP2/KN95/N95 al di sopra dei 6 anni, cambiando la mascherina ogni 7/8 ore di volo.
Le regole in Italia
Il certificato Covid digitale è obbligatorio in Germania, Francia, Austria, Spagna, Portogallo e Italia dove il 28 aprile il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che proroga al 31 maggio le attuali misure per gli arrivi dall’estero, sicché i turisti stranieri e gli italiani che ritornano a casa devono continuare a esibire il pass da vaccinazione o guarigione. O in alternativa un tampone antigenico o molecolare.
L’abolizione del modulo Plf
Altra novità in Italia è l’abolizione dell’obbligo per i turisti di compilare prima di imbarcarsi anche il «passenger locator form» (Plf), il modulo utilizzato dalle Autorità Sanitarie per i viaggi.
L’Italia si è allineata così alla scelta di Paesi come la Grecia, tra le prime a rimuovere l’obbligo, anticipando sui tempi altri paesi come Francia.
I Paesi che non richiedono più il certificato verde
Ma la maggioranza dei Paesi Ue ha ormai eliminato le restrizioni anti-Covid. Per entrare in Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Svizzera, Lussemburgo i viaggiatori non sono tenuti a fornire più prova della vaccinazione, della guarigione dal Covid o un test negativo.
Cosa succede sui mezzi di trasporto
É l’articolo 11 del decreto ad occuparsi delle “disposizioni urgenti sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie”. La norma è necessaria perché il vecchio decreto faceva scadere tutti gli obblighi oggi, il 15 di giugno.
Nel testo si sposta quindi al 30 settembre la scadenza dell’obbligo sia sul trasporto pubblico locale, che su quello nazionale. Come detto, la misura non vale per gli aerei, sia per tratte nazionali che internazionali, dove la mascherina sarà raccomandata.
Addio mascherine al cinema e al teatro
Da domani non sarà più obbligatorio indossare la mascherina per spettacoli ed eventi al chiuso, anche sportivi. Non servirà quindi al cinema, al teatro e nemmeno nei palasport. Questa misura era attesa, anche perché con il caldo queste strutture lavorano a scartamento ridotto.
Restano in sanità
Anche in questo caso si tratta di una misura prevista. Sarà quindi ancora obbligatorio indossare la mascherina quando si entra negli ospedali o nelle residenze per anziani, come visitatori e non solo. Si segue il principio della tutela delle persone fragili.
Cosa succede nel lavoro privato
In base ai protocolli siglati dalle parti sociali e ancora in vigore, nel privato la mascherina va messa quando c’è il rischio di entrare in contatto ravvicinato con dei colleghi. Nei prossimi giorni, intorno alla fine del mese, ci sarà un’altra riunione nella quale potrebbero essere date nuove indicazioni.
Raccomandate per il lavoro pubblico
Il ministro alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta già all’inizio di maggio ha fatto una circolare per raccomandare l’uso delle mascherine nelle situazioni in cui ci sono rischi. Qui quindi l’obbligo non c’è.
Il Senato: “Stop anche qui”
Da domani viene meno in Senato l’obbligo di utilizzo delle mascherine in Aula, nelle commissioni e negli altri organi collegiali, nonchè durante i convegni o le iniziative aperte al pubblico.
Lo ha ricordato all’Assemblea la vice presidente di turno Anna Rossomando. “Non viene meno la possibilità per ciascun senatore, ove lo ritenga, di utilizzare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.
La fine dell’obbligo di vaccinazione
La vaccinazione da domani non sarà più obbligatoria per gli over 50, per chi lavora nella scuola, nelle forze dell’ordine e per le altre categorie indicate nella legge del gennaio di quest’anno.
In questo caso il governo ha deciso di non fare alcuna proroga. Continuano però ad essere spedite le sanzioni da 100 euro per chi non è stato in regola quando la norma era ancora in vigore.
Medici e infermieri devono vaccinarsi
L’obbligo non decade solo per coloro che lavorano in sanità ma resta valido fino al 31 dicembre. Medici, infermieri, operatori di vario tipo e tecnici dovranno avere fatto tre dosi, altrimenti rischiano la sospensione dal lavoro e anche dal loro Ordine.
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